due milioni di marchi; oltre quello che passa per alto, o per controbando: e di questa quantità si lavorano ogni anno settecento mila marchi di pezze d’otto, nella casa della moneta.
L’argento, che si vuol ridurre in pezze da otto, oltre la prima manifestazione, per lo pagamento del quinto; ha da manifestarsi di bel nuovo nella Real Cassa, per darsene quivi al Re un Reale per marchio di Siñorjace, (come dicono gli Spagnuoli) cioè quando l’argento ha la ley Cansada da 2210. Maravedis sinoa 2376. che è la ley Suvida. Gli Uficiali Reali non lo marchiano, se non ha questa perfezione; e s’è di differente qualità, prima lo riducono a quella di 2376. maravedis; e poi aggiungono ad ogni marchio cinque ottave d’oncia di rame, per ridurlo alla ley di 2210. maravedis; come sono ordinariamente le pezze d’otto, che si spendono. La spesa, per questo lavoro, si fa da’ medesimi padroni, ne’ fornelli della casa della moneta; dove nel farsi le verghe, si perde molto argento, per difetto di buoni istrumenti. Queste verghe si portano all’Insajatore, acciò vegga se hanno le dovuta ley di 2210. maravedis: e trovatala giusta, e passano a las ornazas, che sono le otto stanze, ove si