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130 | Giro del Mondo |
a quel dì non s’erano incontrati i minatori, ma stavano così vicini, che sentivansi fra di loro i colpi.
Il Venerdì 19. in compagnia del medesimo Genero dell’Uficiale, e d’un’altro Biscayno, andai due leghe lontano, a veder le miniere del monte. Vi trovai quasi una Città di case di loto, coperte di legno (se altrove gl’Indiani le cuoprono di foglie di maghey); poichè ben 12. mila persone quivi si procacciavano il pane entro quelle voragini. Si numerano nel solo spazio di sei leghe, circa mille miniere; parte abbandonate, parte che si cavano attualmente, e parte che si guardano; perocchè alcuni di nascosto vi scendono, a trarne furtivamente il metallo. Otto dì prima in una di esse erano morti 15. Indiani, sotterrati dal terreno della miniera, mentre stavano scendendo per una bocca picciola; essendo serrata la principale, per ordine del Padrone.
Riposatomi alquanto andai nella miniera, che dicono della Trinidad, per esser comporta di tre, dette la Campeciana, Joya, e Pignol. Quantunque fussero tre bocche separate, tutte però andavano alla medesima vetta, o vena. Quanto alla ricchezza di essa, mi narrarono persone
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