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campo così armati. Veggonsi allora combattere da lioni, non da galli; investirsi fieramente, esaltar l’un sopra l’altro; sino ad aprirsi le viscere, e’l petto con spessi colpi, e rimanerne uno morto, o con ferita tale, che debba abbandonare al vincitore il campo.

Il Martedì 29. il Portiero della Real Audienza venne ad aprirmi la sala della^ medesima, per farmela vedere. Si entra per una porta, separata da quella, che conduce negli appartamenti del Governadore; e montata una spaziosa scala, si truova una bella loggia, e poscia la sala. Quivi entrato, la vidi convenevolmente apparata di damaschi. Nell’estremità era un gran baldacchino; e sotto un lungo banco, coperto di drappo di seta, nel quale siede il Governadore, in mezzo a gli Auditori, ciascheduno secondo l’ordine d’anzianità; con tavola grande avanti, coperta di damasco cremesino: il tutto otto gradi alto da terra. In due bassi banchi, fuori del baldacchino, sogliono sedersi gli Avvocati; e in un’altro picciol banco il Relatore, nel piano della sala, a fronte de’ Ministri; a’ quali insieme uniti si dà titolo d’Altezza. Si passa da questa sala in una camera contigua, dove essi sogliono


C 3 unirsi