La Domenica 2. si andò sull’istessa linea, spirando prima Mezzo-giorno, e poscia Libeccio. Il Lunedì 3., osservatosi il Sole in elevazione di 38. gr., si pose la prora per Levante, e poi per Levante 4. a Scirocco, con vento Ponente. Si videro quel giorno altri legni di terra; che tuttavia da noi era lontana, avvegnache andassimo velocemente. Rallegrò tutti quanti eravamo nel galeone, il vedere un’erba lunghissima, con una gran radice, a guisa di cipolla; che diceano essere stata svelta, dalla foce di qualche fiume, dalla violenza del Mare. Quindi (giusta il costume) avendo acquistata giurisdizione i marinaj, presero eglino nel medesimo punto la campana, e la passarono a prora; e’ loro Giudici eletti (dell’Audienza, per ischerzo detta di Señas) pubblicarono i bandi, per lo sindicato degli Uficiali del vascello. Si cantò il Te Deum laudamus, e si congratularono tutti scambievolmente, a suono dì tamburi, e trombe, come se si fusse preso porto; quando n’eravamo ben Settecento leghe lontani. Deesi attribuire questo intempestivo giubilo all’orribile, e lungo viaggio di tre mila, e più leghe; che ne facea parere di essere in porto, avendone a fare altre set-