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322 Giro del Mondo

che obbligò i Piloti a tener la maggiore alla cappa; con tutto che avessimo il vento favorevole.

Il Mercordì 28. camminò il vascello con un Libeccio fortissimo. colla prora eziandio per Levante 4. a Scirocco; essendosi osservata la latit. di 37. gr. e 20. m.; la temenza però di non dar a terra, ci fece rimaner poi tutta la notte alla cappa, cioè fermi. Il Giovedì 29. andammo coll’’istesso vento, di già rimesso, accompagnati da una buona pioggia. Il vento si mutò prima in Maestro, e poi in Libeccio; onde facemmo cammino verso Levante. Il Venerdì ultimo si seguitò ad andare nell’istessa guisa; osservandosi il Sole in 37. gradi, e 16. m. d’altezza: però la notte, spirando Libeccio, si andò per Levante 4. a Greco, non senza molta pioggia.

Il Sabato 1. di Decembre si fece l’istesso cammino, con vento Mezzo-giorno, che poi divenne Libeccio. Morì quel giorno un marinajo, e prestamente si buttò in Mare; e fu il primo, che perdessimo, a dispetto di tanti patimenti. Altra infermità non vi era, che una canina rogna, e ciò per gli continui cibi salati.


La