per la speranza di divenirvi; benche molti se ne convertano, per non esser discacciati. Per l’addietro ve n’erano 40. mila; ma per le rivoluzioni suscitate in varj tempi, particolarmente nel 1603. nel Vespro di S. Francesco, ne furono molti trucidati; e vietato poscia da S. M. Cattolica di restarsi per l’avvenire nell’Isola. Quest’Ordina poco, o nulla s’eseguisce; imperocchè sempre vi restano nascosti molti di quelli, che vengono ogni anno in 40. e 50. Ciampan, carichi di mercanzie; trovando nell’Isole molto guadagno, che non potriano avere in Cina, per lo vil prezzo delle manifatture.
Sono governati i Sangley del Parian da un’Alcalde, al quale pagano un buon soldo, siccome all’Avvocato Fiscale loro Protettore, al Maggiordomo del medesimo, ed altri Officiali; oltre i tributi, e gabelle al Regio Patrimonio. Per la permissione di giocare alla Metua, nel principio del loro anno, pagano al Rè dieci mila pezze d’otto; e nondimeno la licenza è per pochi giorni, acciò non consumino gli averi altrui. La metua è un giuoco di pari, o caffo: e lo fanno, scommettendo un monticello di ciappe, o monete, da darsi a colui, il quale ne indovina il