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poco tempo tutte le vettovaglie divengono di mala qualità; fuorche le cose dolci, e la cioccolata, che sono l’unico sollievo de’ viaggianti.

S’infermavano molti poveri marinaj, esposti alle continue pioggie, freddo, ed altre inclemenze del tempo; ma non perciò assaggiavano niente del buon biscotto, riso, galline, pan di Spagna, e conserve, consegnate al Maestro del Galeone da parte del Rè, per distribuirsi agl’infermi; perocchè il buon Maestro consumava il tutto a sua tavola.

Non ostante tanti, e tanti patimenti di sì spaventevol viaggio, pure l’ingordigia del guadagno induce molti a farlo due, quattro, sei, e taluno dieci volte. I marinai medesimi, se per lo cammino giurano di non ritornare mai più; giunti in Acapulco, per prendersi 275. pezze d’orto, che loro dà il Re, per lo ritorno; non si ricordano più de’ disagi passati, come le femmine dopo il parto. Tutto il soldo è di 350. pezze; però ne hanno 75. solamente in Cavite, quando vanno, in America; perche se n’avessero la metà, pochi ritorneriano alle Filippine, per averne il compimento. Non vi è dubbio, che a’ mercanti apporta tal viaggio il 150. e 200. per cento di gua-


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