pa; ora in uno, ora in un’altro lato del Galeone, per dargli minor peso. Osservato il Sole, ci trovammo aver perduto altezza; poiche ci vedemmo a 35. gr. e 10. min. La sera, essendosi rinforzato il vento, si calarono i due alberi superiori. Uria gran pioggia mitigò il vento, e’l Mare il Venerdì 26. però la maggior parte del dì stette alla cappa; continuando ancora l’acqua con. tuoni, e baleni. Questi erano riputati segni di star vicini a terra ferma, o pure a qualche Isola, poiche alcuni eran di parere, che i tuoni, e’ baleni non potevan generarsi, che da esalazioni ignee, tramandate dalla terra; e non da’ vapori, ch’escono dall’acqua: come se nell’aria, soprastante all’acqua, non potesse trovarsi molto nitro, zolfo, e cose simili, onde i baleni, e’ tuoni vengono cagionati. La sera s’andò per Tramontana 4. a Greco, con vento Levante, e Greco-Levante. Comparve a tre ore della tempestosa notte, nella gabbia, quel lume, che i marinai chiamano S. Elmo, che fu salutato da’ passaggieri tutti, come annunzio di buon tempo.
Il Sabato 27. si andò primamente per Greco-Tramontana; poscia per Levante 4. a Greco, con vento Levante, e