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Del Gemelli. | 267 |
rocchè, dopo aver preso una volta porto nelle Filippine, è vietato al Galeone di partirsene, senza nuovo ordine. L’istesso vento contrario ne tenne a bada il Giovedì 2. Essendosi mostrato alquanto favorevole il Venerdì 3. partimmo; però divenuto di bel nuovo contrario, ne fece di mestieri, indi a poco, ritornare in porto; dove si celebrò la festività di S. Domenico il Sabato 4., con Messa cantata.
Ritornò sì forte la Tramontana la Domenica 5. che ci obbligò a porre un’altr’ancora. Durando ancora nel Lunedì 6. passammo le nojose ore del giorno, in vedere combattere i galli, de’ quali era pieno il vascello: però dall’altro canto mi dispiaceva, perche, con tale occasione, non si mangiava altra carne, che di galli. Il Martedì 7. si mandò il Ciampan, a rifar l’acqua, che s’era consumata.
Il Mercordì 8. l’ajutante del Piloto venne prima a parole con un passaggiere, che portava a suo conto; lamentandosi quegli della mensa troppo parca: poi gli diede un banco sul mostaccio; e finalmente gli corse addosso con un coltello. Volendo il Generale prenderne informazione, volle, ch’io gli assistessi; però tutto il gastigo si ridusse in porre, per poche ore,
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