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mile a quella, ch’è a Banton) detta Buctonstilo; dietro alla quale ne sta un’altra, detta Simara, abitata da Indiani domestici, della medesima maniera, che Banton. Andando noi, colla prora ad Oriente, vedevamo molto lontane, a destra, l’Isole di Romblon, de las tablas', e di Sibuyan, tutte abitate; perocchè tutto il cammino, da Manila all’Emboccadero, è un laberinto d’Isole, lungo 80. leghe, molto pericoloso.

Il Martedì 18. fummo in calma: però il Giovedi 19. ritornò leggiermente il vento, che fece innoltrarci, sino dirimpetto l’Isola di Sibuyan. Fattosi più favorevole, e forte il Venerdi 20. passammo, al cader del Sole, per lo Stretto, che fanno le due Isole, di Borias, e Masuate (ove sono ricche miniere d’oro, e i peregrini uccelli Tavoni) e poscia per l’Isola di Ticao: abitate tutte, per la maggior parte, da Indiani, non soggiogati, e soprammodo fruttifere.

Avendo costeggiato tutta la notte del Sabato 21. l’Isola di Ticao; la mattina, con due ore di Sole, demmo fondo nel porta di S. Jacinto, a fronte di Sursegon. Venne quivi l’Alcalde mayor d’Alvay, la Domenica 22.; e portò un presente al Gene-


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