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bricando abitazioni, per gli soldati, magazzini, e cisterne; rimanendosi nel mezzo una gran piazza d’armi. Quivi fu fatta nel 1779. una casa di legno, per carcere di D. Ferdinando Valenzuola, con cappella dentro; acciò non si pregiudicasse all’Immunità Ecclesiastica, finche avesse compiuti i dieci anni di relegazione. Sul principio fù egli tenuto rigorosamente; non permettendosegli di scrivere, nè d’abitare nel primo piano della casa; peró visse poscia con tanta libertà, che fece rappresentare, nell’istesso Castello, varie commedie. Si occupava il dì in comporre, leggere, ed orare; e così menava meno nojose l’ore. Peraltro Sua Maestà gli avea fatto assegnamento di 250. pezze da otto al mese. Nel 1689. (finiti già i dieci anni) se n’andò nella nuova Spagna; dove essendo V. Re il Signor Conte di Galue, fratello del Signor Duca di Prestana (al quale avea servito di paggio) fu ben ricevuto; e se gli pagavano puntualmente le mille pezze al mese, assegnategli dal Re, con divieto di non passare in Ispagna. Ebbero poscia infelice termine le sue sventure; perche mentre si era intento ad ammaestrare i suoi cavalli; ne ebbe un calcio tale, che gli cagionò la morte: chiarissi-


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