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giava pietre, e vomitava dalla bocca fiamme. Questa relazione cagionò molto stupore nel petto del Regolo; ma, essendo egli in guerra con quello di Mindanao, volle l’amicizia degli Spagnuoli, e guidolli a Sebù.

Illigan, e Dapitan, sono dottrine, e missioni de’ Padri della Compagnia; e dipendono, nel Temporale, dall’Alcalde maggiore di Sebù, per la vicinanza di poche leghe.

Mentre io era in Manila, partì, ne’ principj di Giugno, il Padre Maurizio Perera Catalano, con un suo compagno, per assistere alla Missione di Samboangan; et indi a qualche tempo, seppi, ch’erano tutti stati ben ricevuti dal Re di Mindanao, e rimessi nel luogo della loro Missione, occupato dal Principe suo figlio. Fra questo Re, e’l Governadore di Manila passa buona corrispondenza; e tale, che, sono ormai nove anni, il Re mandò Ambasciadore al Governadore, dandogli parte della pace, conchiusa con un’altro Re suo vicino. Ebbi io curiosità di sapere dal medesimo Governadore (D. Fausto Cruzat, y Gongora) come avea ricevuta cotale Ambasceria. Mi disse in prima, che l’Ambasciadore si era fratello del Re; e che andava vestito alla Morescha, colle gambe, e piedi


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