benche convengano tutti nell’esser applicati a gli augurj, e superstizioni, per qualsivoglia minimo accidente. Ad alcuni comparisce il demonio; perche eglino l’invocano nelle loro necessità, e gli sanno sacrificj. Quei del monte sono affatto Ateisti; poiche non tengono alcun vestigio di Meschite, o d’altro luogo, per orare. Sono molto sobri, contentandosi di un poco di riso cotto; e dove questo manca, di radici d’alberi; senza servirsi mai di cose aromatiche, così i ricchi, com’i poveri: poiche i primi tenendo un cervo, un caprio, un pesce, o altra cosa, non usano altro condimento, che sale, ed acqua. Il vestire è semplice; perche, non amando la società, ogn’uno è sarto del suo. Un medesimo abito serve di brache, di giubbone, e di camicia. Allato portano crisi (cioè pugnali) a lor modo, con maniche dorate. Sopra le brache si cingono d’un pezzo di tela del paese, così larga, che giunge al ginocchio: e la teda cuoprono con un turbante da Moro. Alle donne un sacco serve il dì di gonna, e la notte di lenzuolo, coltre, e materassa, sopra una stuoja mal concia. Usano nondimeno ricche maniglie.
Le picciole case di legno sono coperte