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Del Gemelli. 9

noi, nell’oscurità della notte, non urtassimo a terra. Essendoci avveduti, che la guardia dell’Isola d’Ilas, o Maribeles non ne avea veduti, a cagion delle tenebre, facemmo accender lumi, per avvertirla: E in fatti venne l’Alfiere, che stava di sentinella, con una picciola barchetta, a riconoscerci, e dimandar donde venivamo. Datogli il capo montò su; e dopo averne, per lo spazio d’un’ora, data notizia dello stato di Manila, se ne andò via. Innoltratici tutta la notte, la mattina del Martedì 8. di Maggio ci trovammo dirimpetto al Castello dì Cavite. Or mentre ci avvicinavamo a Manila, ne venne all’incontro il Maestro dì Campo Andaya, per vedere il Capitano del petacchio. Quando ne fu da presso, venne salutato con sei tiri di petriera (siccomc quando si partì); e in fine venne su, con molti altri suoi compagni; fra’ quali essendovi D. Gabriele de Sturis, di Pamplona, dell’istessa profession legale, contraemmo subito buona amistà. Venne frattanto un buon rinfresco di cioccolata, uve fresche, melloni, ed altre frutta del paese; di cui veramente avevamo di bisogno, per riaverci da’ disagi passati.

Avendo avuta notizia, che in Ma-


nila