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ma non sono così buone, e saporose, come quelle del Cocco, che si mangiano cotte.

A tutte queste differenti palme è comune, il potersi tessere le loro foglie, così per farne cappelli; come per coprir le case, farne stuoje per le camere, vele per le Navi, ed altro: sicchè la povera gente, truova in esse da mangiare, da bere, da vestire, e da abitare: ciò che Plinio, nella sua naturale Istoria[lib. 13. c. 4.], lasciò scritto, sono più di mille, e cinquecento anni.

Le Tamarindi, o Sampalos sono frutta silvestri; e vengono entro guaine, a modo di fave verdi. Sono di sapor piccante, onde si mangiano col sale, e se ne fa conserva col zucchero. L’albero è ben’alto, e folto; le frondi plcciole; e’l legno stagionato, serve per varj lavori, come ebano.

Si truova anche nell’Isole gran copia di Cassia. L’albero non è così grande, come quello delle Tamarindi; però è molto più folto di rami. Le foglie sono tinte di un vago verde, e maggiori di quelle del pero; e cotte col fiore, a modo di conserva, fanno il medesimo effetto, che la polpa del frutto, e con minor nausea. Parimente il frutto tenero, fatto in conserva, è sicurissimo, e buon solutivo. Ne ab-


bon-