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cui fan menzione gli antichi[D. Ambros. in exam.]; perocchè in tal tempo, il Mare è più placido, e le onde non giungono tant’oltre a guastagli. I marinaj ne vanno in traccia per le rive, e dove truovano la terra mossa, ivi aprono il terreno con un legno; e prendono quando uova, quando polli, che ugualmente sono di nutrimento, e stimati.

Vi è anche una sorte di Tortore, con penne bigie sulla schiena, e bianche nel petto, in mezzo al quale vedesi una macchia rossa, come una ferita, da cui allora sia uscito il sangue.

Il Colin è un’uccello grande, quanto un tordo, di color nero, e ceneregnolo; che non tiene penne in testa, ma in lor vece una corona di carne. Più stravagante si è quello, che gli Spagnuoli dicono Palomba Torcata. Egli è di molti colori; cioè bigio, verde, incarnato, e bianco nel petto, coll’istessa piega nel mezzo: e’ piedi, e’l becco sono parimente incarnati. Questi, ed altri uccelli vidi io nell’Uccelliera di D. Juan del Pozo in Manila. Ve n’era oltreacciò uno nero, venuto da Suratte, e grande quanto una Tortora, che avea il becco giallo, e una lista dello stesso colore, come collana. Avea altresì gran disposizione ad imitar la favella


uma.