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della pianta, si cagioni loro febbre; e che perciò comparirebbe un vecchio (che dicono Nuno) a lamentarsi della loro crudeltà.

Dura in essi questa vana credenza, perocchè sembra loro, alle volte, di vedere varie fantasime, dette Tibalang, sulle cime degli alberi: e portano ferma opinione, che le medesime compariscono eziandio a’ fanciulli, in forma delle loro Madri, e gli conducono ne’ monti, senza punto offendergli. Dicono vederle di figura altissima, con capelli lunghi, piedi piccioli, ale lunghissime, e’l corpo dipinto; e che si senta all’odore la lor venuta. Siasi come si voglia, che io non voglio entrare, a filosofare di tal materia: ma certamente gli Spagnuoli, non le veggono, benche gl’Indiani loro dicano, ch’elleno sono presenti. Il vocabolario Tagalo[Pag. 318. e 452.], composto da un tal Francescano, parla largamente di queste fantasime.

Nella Pampanga, e propriamente nel monte, detto Bondo, o Kalaya, alto una lega, e mezza (che fu già de’ Regoli Sinoquan, e Mingan) sono plantani, betle, ed altre frutta. Dicono, che si ponno esse quivi mangiare; ma se alcuno tenta portarne fuori del luogo, rimane certamente morto, o in qualche maniera stroppio. Que-


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