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2 Giro del Mondo

no moderazione, o in fine, per avarizia, cui dan nome d’iconomica; dalle gloriose, e chiare azioni, per qualunque modo, s’arretrano. Molti, senza dubbio le difficili imprese, da altrui generosamcnte recate a fine, volontieri, con istudiate parole, e in rima, e in prosa, sino alle stelle s’ingegnano d’innalzare, ma pochissimi poi, per giugnere a cotal laude, le loro operagioni indirizzar vogliono: e molti Oratori, e Poeti sarà facile di rinvenire, che prendano a dir di Alessandro, e di Cesare, di Temistode, e di Scipione, che in nulla cosa avrebbono poscia ardimento di esserne imitatori. Sì fatto vizio, sin dalla mia prima giovanezza, avendo avuto a sdegno; ed avendo ormai, colla sperienza, apparato a soffrire i patimenti, che ne’ lunghi viaggi s’ìncontrano; deliberai, senz’altro indugio interporre, passar da Macao, all’Isole Filippine, sul Petacchio Spagnuolo, che drappi di seta colà portar dovea (siccome nel precedente volume divisai): per espormi quindi alla più pericolosa navigazione, che immaginar mai si possa, e che per lo spazio di sette mesi, fecemi bersaglio di fiere, e spaventevoli tempeste.

Erano già i 7. del mese di Aprile 1696.


quan-