se si parla de’ paesi Orientali, i diamanti di Golconda; i rubini, topazj, zaffiri, e la preziosa cannella di Seilon; il pepe della Sammatra, e Giava; il garofalo, e la noce moscata delle Molucche; le perle, e’ tappeti di Persia; le fine tele, e drappi di seta di Bengala; la canfora di Borneo; il Mengioy, e l’avorio di Camboja; il muschio de los Lequios; le sete, i drappi, le tele, e coltri di cottone; la fina porcellana, ed altre rarità della Cina. Allor che fioriva il commercio col Giappone, venivano quindi ogni anno due, e tre vascelli; e lasciavano argento finissimo, ambra, drappi di seta, forzieri, casse, e tavole di legno prezioso, ottimamente inverniciate; in scambio di cojame, cera, e frutta del paese.
Può scorgersi quanto il sito di Manila sia atto ad accumulare immense ricchezze, colla mercanzia; poiche un vascello, che di là vada ad Acapulco, nel ritorno vien carico d’argento; guadagnandovisi sino al quattrocento per cento. Io per me non credo, che vi siano Isole al Mondo più abbondanti. E in vero dove si troveranno monti, che sostentino tanta quantità d’uomini silvestri, colle sole frutta, e radici, che danno spontanea-