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Del Gemelli. 431

certo, se le grandi applicazioni dell’Imperio gli avesser dato luogo d’apprendere a toccargli; vi averebbe fatta riuscita, coll’istessa perfezione, che ha fatto de’ Cinesi. Ma come che l’arte di regnare è la prima qualità d’un Sovrano, s’impiega regolarmente ogni mattina, al nascer del Sole, a dar audienza a tutti i Tribunali di Pekin; de’ quali i primi Ufficiali vengono a presentargli i loro memoriali. Quando l’affare è d’importanza, lo rimette al Consiglio de’ Colao (che sono propriamente i Ministri dell’Imperio) colla consulta de’ quali egli poi solo determina, come gli pare a proposito: non avendo niun valore le determinazioni d’alcuno de’ Tribunali, nè de’ Ministri, o del Consiglio dell’Imperio[Portrait histor. de la Chine du Pere Bouvet pag. 72.], senza la sua approvagione. Ciò è perche il Governo della Cina è così assoluto, che all’Imperadore vien dato nome di Tienzu, cioè figliuolo del Cielo; ed Hoantì[P. Bartoli histor. della Cina lib. 1. 3. par. pag. 84.], cioè supremo Monarca. Questo titolo non gli sarebbe sconvenevole, se fusse vero ciò che dice il P. Bartoli, cioè: aver per l’addietro i Re della Cina, soggiogati, o rendutisi tributarj cento, e quattordici Regni nell’India[Al luogo citato lib. 1. pag. 109.]; stendendo le loro conquiste in molte, e grandi Isole Orientali, ed Australi


dell’