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Del Gemelli. 397


La cacciagione poi è assai abbondante, particolarmente vicino la Corte, ne’ tre mesi d’Inverno: e quindi si vedono in diverse piazze, a ciò destinate, file lunghe due tiri di moschetto, di diverse sorti di animali volatili, e quatrupedi, dritti sulle loro gambe, così induriti dal freddo, che ne impedisce anche la corruzione. Si veggono Orsi di tre spezie: la prima detta da’ Cinesi, Gîn hiûm, cioè a dire orso Uomo, la seconda Keu hiûm, Cane orso, e la terza Chu-hiûm, o porco orso, per una certa tal simiglianza nel capo, e branche. I piedi d’orsi ben cotti, e ben apparecchiati, sono stimatissimi ne’ festini de’ Cinesi; e il lor grasso è una gran delizia per gli Tartari, che lo mangiano crudo, mescolato col miele.

Vi è altresì gran copia d’ogni altra spezie di fiere; cioè diverse sorti di cervi, daini, tigri, cinghiali, alci, o Elan, lepri, conigli, gatti, sorci selvaggi, ed altri.

Per quel che tocca a’ volatili, vi è una prodigiosa quantità di faggiani (come anche in Tartaria) avendosene uno per cinque grani della moneta di Napoli; di pernici, di quaglie, di oche, di grui, e di anitre. Vi sono cornacchie stravaganti per le piume; poiche se tutte l’altre


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