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come fanno anche le donne, particolarmente le Tartare.

Seggono i Cinesi in sedie alte, ed usano tavole parimente alte, come gli Europei. Non apprezzano le gemme, e ciò che riceve il valore dall’opinion delle genti; ma l’oro, e l’argento, che l’hanno intrinsecamente. Nell’andare perla Città, o fuori, non lasciano di portar il ventaglio, anche d’inverno; e in campagna l’ombrella, benché abbiano un cappello, per ripararsi dal Sole.

Se gli Europei chiamano prima per lo nome, e poi per lo cognome, i Cinesi per lo contrario principiano dal cognome. Non prendono altrimente i nomi da’ loro Idoli[Nouvelle Relation de la Cine du P. Magaillans chap. 5. pag. 312.], ma i figli sono chiamati da’ padri per nome di primo, secondo, terzo, quarto, etc. altri acquistano il nome da qualche accidente preceduto al parto, come il fortunato, l’allegro, il benigno, etc. E’ ben vero, che mentre imperavano i Cinesi, si costumava, nell’età di 14. anni, darsi il nome a’ maschi, ponendo loro la berretta del paese; e alle femmine con gli spilli, da ligare i capelli, frattanto chiamandosi il primo, secondo, etc. ciò che si facea con altrettanta solennità, che le nozze: però il Tartaro, che oggidì signo-


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