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Del Gemelli. 349

manità; e perciò che tanto professano, di non aver pari al Mondo, nel vivere secondo i dettami della ragione; affettano la piacevolezza in modo, che l’adirarsi appo di loro è come un disumanarsi, e divenire una bestia, o alla men trista un barbaro.

Indi è, che fra di loro non si professano nemicizie alla scoperta, e molto meno si veggono fazioni, mischie, o risse sanguinose. I pugni sono le sole armi, con cui combattono in duello; nel quale il peggio che far si possa (parlo di persone ordinarie) è lo strappare i capegli dal capo del nemico, di che più si sente l’ignominia, che il dolore. I più onorati, e savj, battuti fuggono; e così facendo rimangono superiori, perché l’onor della battaglia si riduce al vincer se stessi colla virtù, non l’avversarlo colla forza. Quindi quel fuggire, in vece d’essere a’ Cinesi d’ignominia, serve per fargli andar trionfanti, di se medesimi insieme, e de’ nemici, vinti dalla passione dell’ira; e perciò più tosto bestie, che uomini. A confessare il vero, sono i Cinesi di poco animo, effeminati, e di vilislsimo cuore, che soffre le ingiurie pazientemente.

Sono i medesimi di bronzo nella fati-


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