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Del Gemelli. 339

no le nozze, suole inviare alla donzella una tal misura d’argento; che fra’ mezzolani suol patteggiarsi, e tra’ nobili si consente, farla a proporzion del potere; e quando giunge ad essere di circa mille scudi, è soprabbondante. Ciò dee servire, acciò la moglie si fornisca di masserizie, d’abiti, e gale donnesche; le quali poi tutte, colla più solenne pompa, che ordinar si possa, son portate in mostra avanti la sposa. Quel dì che và a marito, la precede un grande accompagnamento, a suon di naccheri, e flauti, e con molte fiaccole accese, benché in sul meriggio. Ella poi và serrata a chiave in una sedia, tolta in ispalla da quattro uomini; e giunta a casa del marito, così gli vien consegnata: ed egli aperta di sua mano la sedia, ne trae fuori la donna, non mai prima veduta; che se non gli piace, non può in alcun modo rifiutare.

I poveri con tre, o quattro scudi si comprano una moglie; e loro è permesso rivenderla, se ne truovano compratori. Chi è povero cotanto stremamente, che non abbia, onde comperar moglie, nè anche a sì vil mercato; cerca egli a chi vendersi schiavo, e riceve in pagamento della sua vita, una moglie; colla quale,


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