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Del Gemelli. 325

sommamente manierosi, e costumati; sicchè il lor paese merita il titolo, che gli danno, di Regno delle gentilezze: ma dall’altra bisogna dire, che le cerimonie sono come gli odori, de’ quali il moderato giova, e conforta, e’l troppo infastidisce, e nuoce. Essi costumano cerimonie tali, e tante, che ogni qualunque ordinaria azione ne vien profumata, più che un sacrificio ben solenne; ond’è, che il lor convenevole, per lo smoderato uso, diviene affatto sconvenevole.

Il semplice lor saluto, quando insieme s’avvengono, è sollevar le braccia innarcate, colle mani giunte, dal petto in verso la fronte; a chi più, e a chi meno, secondo la più, o meno riverenza, che convien fare; e ciò facendo, ripetono più volte la voce Zin. Se l’incontrato è persona di merito, si comincierà ben venti passi lontano questo sollevare, e ripor di braccia; dopo di che siegue un’altro maggior’atto di riverenza, che chiamano Zoje; ed’è, d’inchinar profondamente la persona, tenendosi su i piè pari: e nel medesimo tempo, abballar le mani giunte, come prima, entro le maniche, accostando, quanto più far si puote, la fronte al suolo. Nè ciò fanno uno in


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