Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/309


Del Gemelli. 283

molto tempo prima. Tutte le altre nazioni hanno avuto un modo di scrittura comune, formata da un’alfabeto di circa 24. lettere, le quali benche varie di figure, hanno quasi lo stesso suono; ma i Cinesi si servono di ben cinquantaquattromila quattrocento, e nove lettere, ch’esprimono i loro concetti: e ciò con tanta grazia, vivacità, e forza, che par che non siano caratteri ma voci, e lingue, che parlano; o per dir meglio, figure, e immagini, che vivamente rappresentano ciascheduna cosa.

Queste lettere sono di due spezie: cioè o semplici, o composte di più semplici: e perche ogni una di esse (a differenza delle nostre) è un segno, ed immagine rappresentante qualche spezial cosa[Relat. de la Chin. du P. Magallans c. 4. pag. 86.], quando è giunta a qualche altra; senza alcun dubbio, non semplici lettere, ma geroglifici denno appellarsi. Tra l’altre maraviglie di tal favella, le parole sono poche, e tutte monosillabe; come Pa, pe, pi, po, pu, pam, pem, pim, pom; pum, e simili; sicchè toltene quelle monosillabe, di cui non si servono, per non poterle a patto alcuno proferire (come Ba, be, bi, bo, bu, Ra, re, ri, ro, ru, Pom, tom, nom, mom, etc.) le loro parole, a volerle ben


con-