Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/250

224 Giro del Mondo

Se i Cinesi noo fossero trascurati, di poco coraggio, avari, e sì infedeli al loro Re, non mai i Tartari avrebber potuto passar le mura, nè entrar dentro le fortezze si ben disposte ne’ luoghi necessarii, e sì forti tra per l’arte, e per la natura; di maniera che sicome leggesi nell’istorie antiche ancora perciò, ch’è avvenuto ne’ nostri tempi, i Tartari non sono giammai entrati dentro la Cina, che il tradimento de’ Soldati, o l’avaritia de’ Comandanti non n’abbia loro agevolata l’impresa, ricevendo loro la metà del bottino quante volte a’ nemici aprivano le porre; intanto che alla perfine que’ traditori han messo nelle mani d’un picciol numero di selvaggi, e mezzi barbari il più ricco, e più popolato Reame del Mondo.

In questo medesimo libro si vede la gran quantità de soldati, che facevan la guardia sopra quella frontiera, ch’erano al numero di novecento, e due mila cinquanta quattro. Le Truppe Ausiliarie, che vi concorrevan, quando i Tartari tentavan di passar dentro il Reame, eran innumerabili, e vi eran trecento ottanta nove mila cento sessanta sette Cavalli sempre in ordine per quelle,


se-