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Del Gemelli. 187

chiamo, che gli Europei fomentassero alcuna ribellione nelle Provincie, dove vivono: et io mentre era Kolao, ben seppi quel che oprano costoro, e quel che per contrario fanno i Xoscian, o Bonzi. Costoro sono al servigio di V. M. senza desiderare onori, nè ricchezze per le loro fatiche, ma sol la predicazione della lor Religione. Sa ben V. M. quanto han faticato alla riformazione del Kalandario: con che attenzione assistano al Tribunale della Matematica: il prò che se n’ebbe per l’artiglieria fatta con la loro disposizione: e l’utile dell’accomodamento, e pace seguita co’ Moscoviti per mezzo loro.

Udito tutto ciò l’Imperadore rispose: Voi dite bene, ma la sentenza già è data; or come s’ha da riparare? Replicò il Sòsanlaò-ie, V. M. può usar della sua autorità, e non permettere ch’il Tribunal de’ Riti faccia ingiustizia. Restò sospeso l’Imperadore con questa risposta; ma poco dopo risolvendosi disse: Io manderò a dire al Consiglio, che ritiri il dispaccio dato contra gli Europei, e che consigli di nuovo con più salde ragioni quest’affare; ma conviene che voi andiate a’ Consiglieri, e Kolao, e facciate lor co-


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