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che sia la Virtù una qualità, che partecipi del Divino, possente a torre dall’anima in cui è, tutto il corruttibile, e per conseguente il mortale, e tanto purificandola assottigliarla, ch’ella già più non sia patibile per la materia, a cui è non incorporata, ma unita: anzi partita ch’ella è dal corpo, che s’unisca con Dio, e come un ramuscello innevato in un albero, abbia seco un medesimo vivere immortale. Al contrario dicono, il vizio, per lo suo veleno, e malignità guastar l’anima, e ingrossarla, e tanto inveschiarla nella carne, ch’ella viva di lei, e con lei muoja, e corrompasi. In fatti questi letterati sono Ateisti, e credono che nell’altro Mondo non sia premio, nè gastigo: e che l’anima sciolta dalle catene del corpo ritorni al niente, dal quale ebbe principio, non altramente che sia il vento: e perciò attendono a darsi buon tempo in questo mondo con tante mogli (che approvano, come cosa necessaria all’accrescimento della Republica) e col maneggio del governo, e con le ricchezze, le quali per illeciti modi proccurano ragunare, A dire il vero ella è più tosto Accademia di letterati, detta Tucchiao, che Religion de’ Pagani: concio-


sia-