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Del Gemelli. 141


Egli è vero, che suol torre l’Imperadore qualche volta del mese da questa sì nojosa cerimonia i Mandarini, occupato da' grandi affari dell'Impero.

Giovedì 10, posto in sedia andai per l’altra parte della Città: ove vidi cosa ben curiosa; che per lo medesimo stradone eran funzioni di pianto, e di giubilo, passando quivi insieme un funerale, ed uno sponsalizio. Andava il funerale con tal’ordine. Precedevano le bandiere, e’ trionfi di seta, e di carta colorita, con le statue del morto, e con cavalli, ed altri mostri, portati da persone in bell’ordine. Toccavano altri un tamburo di bronzo, i Bonzi le piastre d'ottone, e’ campanelli, ed altri strumenti; dopo i quali era portata l’arca del morto sopra una bara coperta di panno bianco. I parenti maschi andava innanzi al cadavere piangendo: le donne seguivano in calessi ben piccioli, vestite tutte di bianco, per esser quello il color dello scorruccio nella Cina, e ne’ vicini Reami di Cocincinna, e di Tunchin. Questo nondimeno è quando muore alcuno dentro la Città: che facendosene quivi l'esequie, si conduce a sotterrare; ma se alcuno morisse fuora, di qualunque grado, o dignità


egli