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Del Gemelli. 131

loggia seduto alla Tartaresca sopra un strato, o soffà alto tre piedì, e coperto d’un gran tappeto, ch’occupava tutto il pavimento con la sua grandezza. Aveva appresso di se libri, e tinta, e pennello alla Cinese, per scrivere. La sua veste era di seta a color d’oro, ricamata con figure di draghi: due de’ quali gli si vedevan nel petto ben grandi riccamente bordati. Alla sinistra, e alla destra gli stavan file d’Eunuchi ben vestiti, e senz’armi, co’ piedi gionti, e con le braccia pendenti. Da che noi fummo alla porta, corremmo frettolosamente fino al fondo della stanza, ch’era incontro all’Imperadore: e posti tutti e due di pari, restammo per un momento in piè, tenendo le braccia stese da’ lati. In fine avendo piegate le ginocchia, e portate le mani gionte fino alla testa, di maniera che le nostre braccia, e gomiti erano alzati alla medesima altezza, ne incurvammo fino a terra tre volte: quindi rizzati ne ponemmo nella medesima forma di prima, e ritornammo a far di nuovo la stessa cerimonia la seconda volta, et ancora la terza, finattanto che fummo avvisati di doverci avanzare, e por ginocchioni avanti l’Imperadore. Per mezzo del P. Gri-


I 2 maldi