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le fiere, e processioni della nostra Europa. Se poi non si voglia negare il credito al Padre Grimaldi, Religioso di tutta bontà, e virtù ornato, il qual per lo gran suo merito è il primo nella grazia, et estimazione dell’Imperadore; dirò che dimandatolo per curiosità del numero degli Abitanti di Pekin, mi rispose, ch’ambedue le Città con gli sedici Borghi, et abitazioni in Barche facevano il numero di sedici milioni. Creda il Lettore, ciò che gli pare, mentre io non intendo esserne mallevadore; posso nondimeno affermare, che questo meritissimo Padre non è huom da mentire, e che meglio esso ch’ogni altro sappia ciò, per esser trenta anni vissuto nella Corte, sapendo la lingua Tartaresca, e Cinese, come anche i costumi con l’istessa perfezione, che i naturali, e che ragiona familiarmente all’Imperadore ogni dì. Oltre che se abbiamo a prestar fede al Padre Bartoli, che vuole esservi trecento milioni in quel Reame (accrescendolo in cento milioni più di quel che comunemente gl’istessi Padri di sua Religione ne dicono) certamente fà d’huopo, che sì incredibil numero lo suppliscano le Città grandi, poiche i luoghi piccioli, per molti che siano, malagevo-


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