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stessa maniera, come delle biade.

Quattro ore innanzi giorno Lunedì 24. ci ponemmo in viaggio, passando di buon’ora un grosso fiume sopra un ponte di pietra. Desinammo dopo 20. m. in Nuzan, ove all’uscire vidi più Contadini, che con una rete su le Spalle a modo di padiglione acconciata su quattro legni curvi, andavano per lo campo a prender le quaglie, le quali volandovi, rimangon inviluppate, portandosi quella bassa. Passammo poi in Uncianchyaì il fiume in scafa: ove quell’altro Tartaro, che ci accompagnava, prese da noi commiato per giunger prima di noi a Pekin.

Questi Cinesi sono ben duri al freddo: e tutto che quello la mattina si faccia ben sentire, vogliono partire di buon’ora per essere con tre ore di giorno al luogo del riposo; di maniera che Martedì 25. due ore prima del giorno posti a cavallo, desinammo in Lincien: e dopo 35. m. restammo in Sciaxotien. Per rinfresco usa quivi l’oste di tener preparata una conca d’acqua calda, ove alle volte ha cotti fagioli, o altri legumi, di cui si lavan, e bevon i passaggieri, che non han l’erba Te, o non hanno possibiltà di comprarla; mentre ne’ tempi più caldi, e canicolari,


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