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Del Gemelli. 101

poche miglia desinammo nella Villa di Cucen, ben popolata per cagion d’un fiume, che la bagna, e le mantiene il commercio. S’incontran quivi ogni dì quantità di falconi, che si portan continuo in su, e giù; poiche i Cinesi sono altrettanto inchinati, quanto i Persiani alla caccia. La sera dopo 35. m. pernottammo in Xuàn cian: dove il letto fu di canne, come in tutto il cammino, mentre ogn’uno porta seco il suo materasso.

Venerdì 21. per l’istesso terreno coltivato, e piano venimmo a desinare nella Villa dl Nansuceu: dove il Tartaro (che continuo batteva i Vetturini) percosse nel volto un di quelli sì crudelmente, che l’altro per timor venne a fuggirsi nella mia stanza, coprendosi con paglia sotto il mio letto. Gli diedi a mangiar gallina, e non la volle, perche era d’una setta, che non mangia carne; intanto che per cagion dei Tartaro non passammo più avanti, restando in quella Villa dopo aver fatti 20.m. Tiene quella tre miglia di giro con buone mura bagnate tutte all’intorno dal fiume; ma poco è abitata, fuor solamente che nel borgo, ove è molta gente.

Sabato 22. per esser partiti tardi, non


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