Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/115


Del Gemelli. 91

Le stanze erano nove, quanto i piani: ed in ogn’una vi era in mezzo una fabbrica, come pilastro, per porvi varj Idoli intorno. Il muro nel piè della Torre aveva dodici piedi di grossezza, e nell’alto otto, e mezzo. A confessare il vero, l’edificio era ben’inteso, e saldo, e’l più magnifico, che sia entro l’Oriente; essendo tutta l’opra dorata, che par che sia di marmo, o di pietra cisillata; poiché l’industria, ed ingegno de’ Cinesi è maraviglioso per imprimer tutte sorti d’ornamenti ne’ loro mattoni, per la finezza della terra ben Cagionata. Da su questa Torre (la quale i Cinesi appellan della Porcellana) mirasi tutta la Città, e’l famoso Edificio ancora delle matematiche; avvegnaché le sia lontano ben una lega.

Mentre io usciva dalla Torre, vidi passar la preghiera de’ Bonzi processionalmente. Precedeva uno con piviale attraversato per le spalle: appresso veniva altro con una beretta nera in testa schiacciata ne’ lati, e con la Corona Cinese in mano. Seguivano a due a due i Bonzi, toccando un campanello con un martello, altri un vaso di legno, e cantando a voce bassa. Entrarono nel basso della Tor-


re,