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Del Gemelli. 367

L’abito, che s’usa in quei Regni, è una veste lunga. In testa si porta una beretta nera, alta, e rotonda; però quella de’ soldati, e contadini, cade alquanto dietro le spalle. I capelli si crescono lunghi, come fra di noi Europei, e medesimamente la barba. Le donne portano la stessa veste sino a’ piedi, i capelli sciolti, e’l volto scoperto. Sono elleno belle, quatunque di color fosco, e molto inchinate a’ stranieri.

Di Religione sono Idolatri; però facili a convertirsi, e convertiti, fermi nella Fede, tanto i Tunchinesi, quanto i Cocincinnesi. Ed affermava il Padre Ferrera, che nella persecuzione, ch’ebbe dal Re più anni (onde gli convenne andare ramingo, in abito mentito) camminavano i poveri contadini talvolta un mese, colle mogli, e figli da una Provincia all’altra, per confessarsi, e sentir Messa. Non sono però così scrupulosi quelli Idolatri, come quelli dell’Indostan; ma mangiano ogni carne, anche di Cani, e Gatti.

Il Regno di Tunchin è piano, come la Lombardia, e molto fertile. Le sue Provincie sono 8. cioè a dire, Sudong, Provincia di Levante, in lingua del


paese