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diede agio di farnele vicini solamente, essendo poi affatto cessato a veduta della medesima. Questa sempre verdeggiante, e fiorita Isoletta (non avendo più che 5. miglia di circuito) è sopra tutte le sue pari abbondante in palme di cocchi, (nascendo gli alberi per mezzo le pietre) arecca, fichi, gamboyas, ananas, ed altre frutta) che danno poi gli abitanti in iscambio di vasi di creta. Le stuoje, che quivi si fanno, sono sì dilicate, e fine, che si comprano 15. e 20. pezze d’otto l’una, per farne presente a’ Cinesi, che molto le stimano. Ella è soggetta al Re di Giohor, la di cui terra ferma non è distante più. che 60. miglia. Sono due scogli presso Pullaor, che producono buone frutta; e sei miglia distante un’Isola disabitata, detta Pultimon.

Il Martedì 19. rivenne il vento, con una buona sammatra, o pioggia, che durò (come suole) un’ora. Posta adunque la prora verso l’Isola di Pulcandor (discosta 360. miglia) continuammo a navigare, per lo miglior Mare di tutto il viaggio; perocchè egli era netto di scogli, e secche, e noi eravamo senza bilanzi; di modo tale, che per molto che camminasse veloce il vascello, non si senti-

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