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persone grandi. Gli narrò anche, corno i Principi stavano molto edificati del suo distacca mento dalle cose temporali, e del zelo, che avea mostrato, in venire ne’ loro paesi. Di più, che l’attribuivano a spezial provvidenza divina; giacché in venendo essi, colla picciola Armata, aveano veduto un globo di fuoco nel fiume, dal quale compreso aveano, ch’era stato mandato da Dio, per illuminargli nella Fede.

Stando le cose in questo stato, si sparse una voce fra’ Mori di Mangiar, essersi i Cristiani intrometti co’ Beagiùs, con doni d’oro, e d’argento, per occupare la loro Terra: ciò che recò non picciol disturbo all’affare dell’entrata; alla quale già condescendeva il Re Moro, per potere, col mezzo del Tatum, meglio condurre a fine il negozio della pace. Però la Divina Provvidenza volle, che la notte de’ 4. di Giugno venissero al lentino un figlio del Tomangun, e un’altro del Damon (accompagnati da’ loro Zij, per lo molto rischio, che correvano) i quali, mandato a chiamare il Capitan Manuel d’Araugio, gli fecero sapere; che benche fusse più d’un mese, che eglino, con incomodo di loro persone, aspet-


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