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Del Gemelli. 159

pi d’oro, e seta. In una di esse avendo trovato il Re, assiso all’uso del paese su ricchi tappeti, e guanciali tessuti d’oro; fattagli riverenza alla maniera Mogola, m’avvicinai; assistendomi per interprete lo stesso Cristiano. Interrogommi di che Reame d’Europa io mi era, da quanto tempo ne mancava, dove era andato, a qual fine era venuto nel suo Campo, se voleva entrare nel suo servigio, e dove pensava d’incamminarmi. Risposi col medesimo ordine, ch’era del Regno di Napoli, dal quale era partito due anni prima; nel qual tempo avea veduto l’Egitto, l’Imperio del G. Signore, e ’l Regno Persiano: che di presente era venuto nel suo Campo, spinto dal solo desiderio di vedere il maggior Monarca dell’Asia, quale si era la Maestà Sua, e le grandezze della sua Corte, ed Esercito; e che avrei ascritto a sommo mio onore, e fortuna il servirlo, se affari importantissimi non mi avessero richiamato nella Patria, dopo aver veduto l’Imperio della Cina. Mi richiese poscia della guerra del Turco in Ungheria co’ Principi d’Europa: e rispostogli secondo le novelle, che ne aveva, perche s’avvicinava già l’ora dell’audienza pubblica, mi licenziò.


Sulle