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314 | Giro del Mondo |
la medesima ubbidienza che al Deroga. Tanta autorità non hanno certamente i Francesi ne’ Porti di Turchia.
Il Giovedì 25. succedette un gran rumore fra gli spioni dello Scibandar, e gli Arabi, a cagione d’un controbando di tabacco; restandovi due de’ primi malamente feriti.
CAPITOLO QUINTO.
Navigazione sino a Daman nell’Indostan.
Ssendo già pronto tutto il bisognevole per lo viaggio, il Venerdì 26. di Novembre, venne il Nicodà, o Capitano dei vascello ad avvertirmi, che andassi ad imbarcarmi: onde su le 23. ore feci condurre le mie valige a dirittura dal Convento alla nave, senza che prima fussero state visitate dal Doganiere; però un Moro se ne lasciò cadere una nella spiaggia, e con ciò bagnare parte delle robe. Quindi unitamente col Capitano passai nel vascello; dove trovai tutta la provvisione necessaria de’ Viveri, preparatami con somma cortesia dal Soprantendente di Portogallo. Partiti adunque la stessa sera tardi,
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