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276 | Giro del Mondo |
che per passar dieci miglia di strada, per detta montagna di Bassac, ed altrettante per lo piano, si consumarono 12. ore; perche era d’uopo attendere, che si caricassero le mule, e gli asini della nostra Cafila, che cadevano da volta in voltai. Giugnemmo alla fine mal conci, e stracchi (in particolare il Padre Francesco, che quantunque infermo, fece la sua parte della strada a piede) nel Karvanserà di Banicù, o Ciarbukè, o secondo altri Sarcovà; stanza molto cattiva, come porta fra orridi monti, senza alcun Villaggio da vicino, o persone, che la custodiscano; onde fù di mestieri per tre giorni di cammino portar le provvisioni necessarie, non trovandosi per via che comprare.
Per pessime valli, e monti camminammo il Martedì 12. e dopo venti miglia fatte in 9. ore, restammo in campagna, mezzo miglio lontano dal Karvanserà di Tangù, sapendo che ivi le cisterne erano vuote d’acqua. Avriamo potuto restare a mezza strada nel Karvanserà di Hodundin, dove era acqua; però non avriamo fatta una giornata giusta, e noi non avevamo tanto tempo da perdere.
Non fu punto migliore la strada del
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