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soggetti. Crederà forsi alcuno, che alla veduta di quelle teste i popoli proccurassero d’investigar la cagione di tal fatto, per biasimare il crudele procedimento del loro Re; ma il bello si è, che quante persone si trovarono nel Meidan, tutte senz’altro pensare dicevano: Se il Re ha fatto morir questi cani, segno è, che l’han meritato. Morì Scia-sofì nel 1642. per lo soverchio bere.

A costui succedette Scia-Abas II. suo figliuolo, che si tratteneva in Casbin, onde non prima del principio dell’anno seguente 1643. fece la sua solenne entrata in Ispahan. Egli regnò 21. anni con fama di valoroso, e gentil Signore; però così soggetto all’ubbriachezza, che un giorno fece bruciare tre sue donne, perché avean ricusato di bever più vino. Morì in fine d’una infiammazione, dallo stesso vizio cagionatagli nella Città di Telizon, nel 1664.

I Grandi, che si trovavano in Corte mandarono subitamente il Generale de’ moschettieri, col capo degli Astrologi, a darne avviso al figliuolo; il quale nello stesso punto laceratesi in segno di dolore le vesti, si pose a sedere sulla porta dell’Aram. Accostatosi poi un Signore de-


stina,