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Del Gemelli. 67


Il Castello, di cui si è ragionato, è una picciola Città, di tre in quattro miglia, di giro; nella fortezza però, e genere di fortificazioni, non ha veruna moderna, che lo possa difendere lungamente: le sue Torri sono vecchie, e le muraglie rovinate in più parti, e senza l’artiglieria necessaria; di modo che poche cannonate lo spianariano. Io più tosto lo direi mucchio di case confuse, che regolare Fortezza.

Nel ritorno incontrai una bara, sopra la quale era una coperta verde, tenuta per gli quattro angoli da 4. Preti di Moschea, che avevano altrettanti stendardi in mano dell’istesso colore. Interrogati, mi dissero, che quella coperta era della sepoltura d’un loro Santone, che portavano intorno per chieder limosina.

Volendo io vedere qualche palagio de’ Signori della Città, mi feci condurre dal turcimanno in quello d’Ibraim Bee; ma perche non v’era il padrone, che comandava nell’isola di Candia, ne vedemmo parte solamente. Ci ricevè bensì il suo Maggiordomo nella galleria molto cortesemente, dandoci del caffè, sorbetti, e da fumare. Una scala a sini-


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