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Del Gemelli. 435

tire per Persia. Nò, rispose il Nazar, partirete per Trabisonda con la Caravana, ch’è già pronta. Conoscendo il Manfredi che il fin di costui era d’aver anche egli parte del nostro danajo, gli disse che il dì seguente sarebbe ritornato colla risposta. Volle però il Cielo, che il Sabato 15. essendo sopraggiunta novella ad amendue i fratelli, che il Bassà avea mandati altri in luogo loro; eglino occupati tutti in non voler dare a quelli il possesso, non si ricordassero più di tal fatto.

Verso la sera mandò il Mussellin a chiamare qualche Padre, che sapesse la favella Turchesca; acciò gli facesse l’esplicazione d’alcune Carte Geografiche, dategli dal rinegato Laironiere, il quale non sapea fargliela. Vi andò il P. Villot, il quale soddisfattolo appieno delle notizie di parte dell’Asia (senza però che il Turco capisse molto) fu interrogato, dove avea appresa la lingua Turchesca; ed avendo risposto: in un’anno, che dimorai in Costantlnopoli, replicò il Mussellin, che non avria potuto in un solo anno parlarla così bene. Cadendo adunque in acconcio di parlare della nostra causa, soggiunse il Padre: per qualche tempo mi trattenni anche in questa Città, e fu ap-


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