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Del Gemelli. | 407 |
cai nell’istesso punto, e m’incamminai al picciolo Ospizio, che da tre anni avean preso i PP. Gesuiti Francesi, per comodità della Missione.
Ivi trovai il Padre Villot Superiore della Missione d’Armenia, con tre altri Compagni, e’l Padre Domenicano, vestiti all’Armena; i quali sentirono grandissima allegrezza, e consolazione nel vedermi fuor di prigione, e giunto a salvamento dopo tre giorni di tempesta, e 900. migli di navigazione. E certamente avriamo corso gran rischio, se non fusse che il Ponto Eussino, essendo imprigionato fra 5000. m. di circonferenza, (1100. di lunghezza, e 200. o al più 400. di larghezza) non riceve, come gli spaziosi Mari, tanta alterazione in se stesso, quanta voglion che ne abbia. Trovai anche le mie robe ricuperate da’ Padri, e portate in Convento, che servì per farmi avere una compiuta allegrezza.
Mi narrarono questi Padri anch’essi i loro travagli sofferti nel viaggio. Eglino imbarcati sulla seconda saica, come è detto di sopra, furono condotti in Unia 500. miglia lontano da Trabisonda, donde venendo con piccioli caicchi, corsero pericolo di perdersi; ed alla fine furono
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