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Del Gemelli. 373

poste le robe in nave me ne ritornai a casa per la stessa via, a disporre il di più per la partenza.

Non avendo in che occuparmi, ritornai il Mercordì 31. a vedere la colonna di Marziano Imperadore, per osservare dove mai potessero essere i due versi latini, che trascrisse Mr. Spon; giacchè per la privazione del Caimecan poteva andare in Costantinopoli con meno pericolo. Andai adunque nella Saraviana (ch’è molto più in giù di Cesada-bascì) ed entrato in una casa diruta d’un Turco, di nuovo vidi la colonna; e considerandola con meno timore per tutti i lati, non potei leggere tai versi; ma solamente vidi ne’ quattro angoli del capitello scolpiti quattro uccelli come Aquile; e nel piedestallo, dalla parte del bagno, due Angeli intagliati, che sosteneano uno scudo senz’alcuna figura, sopra al quale erano tre versi talmente rosi dal tempo, che non solo non si potevano leggere, ma nè anche conoscere il carattere; sicchè Mr. Spon nemmeno arebbe potuto interpretargli da cento anni addietro: aveano però maggior somiglianza a Greco carattere, che a Latino. Dagli altri tre lati erano tre scudi; come quello della


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