Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/402

368 Giro del Mondo

nodati in treccie ben grosse si stendono fino a mezza gamba: non corrisponde però il volto all’ornamento della testa, non essendo elleno molto belle.

Non partimmo il Martedì 23. a causa del mal tempo, avendo sofferto una mala notte, per non esservi Xan. Il Mercordì 24. dopo Vespro ci ponemmo in barca, e seguitammo a camminare tutta la notte con vento fresco, a segno che ci bagnammo noi, e le robe; tale fu la marea, che si mosse.

Quando credeva la mattina del Giovedì 25. trovarmi in Costantinopoli, mi vidi dopo 40. m. di cammino, nell’opposta riva del Canale sui terreno di Romelia, lungi 4. ore da Costantinopoli; e non potendo innoltrarci a cagion dei vento contrario, pigliammo terra vicino un molino. Alcuni Turchi se ne andarono a piedi; però io mi rimasi per l’impedimento delle robe, dormendo la notte

dentro il molino, col mormorio e freschezza dell’acqua. Vedendo il Venerdì 26. che tutti i Turchi avean risoluto chi per terra, e chi per Mare andarsene a Costantinopoli; e non essendo nel nostro Rais disposizion di partire con quella mareggiata, anch’io m’animai a far l’i-


stesso,