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254 Giro del Mondo

dee notare, che si distinguono queste persone di servigio nel portamento solo del capo, poiché la veste ogn’uno la porta di quel colore, che gli piace. Erano anche in piedi all’intorno la carrozza dodeci Odabasci (cioè a dire uomini di camera del Gran Signore) che portavano in testa una picciola berretta bianca, come il Corno Ducale di Venezia, con l’orlo guernito d’oro; però la punta si rivoltava in dietro, e lasciava un’apertura. Da una parte dì questa berretta era posto un gran pennacchio bianco, a modo di ventaglio; e più sotto un’altro di penne nere, per dilettar l’occhio con la varietà. L’Agà de’ Giannizzeri portava l’istessa berretta, con gli estremi di tela all’intorno, ma senza piume. V’erano altresì 14. altri servidori vestiti come alla Romana, d’un drappo di seta, ed oro; con altra veste di sotto a frange d’oro, e calzone di raso cremesì. Costoro camminavano a piedi, ed aveano una berretta d’argento dorato, appunto come un’orinale, con un pennacchio nero diritto dalla parte d’innanzi: i Turchi gli chiamano Iscioglan, cioè paggi del Gran Signore.

Terminate le preghiere vidi uscire, e


porre