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Del Gemelli. 221

parlare in maniera, che non così di facile si sarebbe rimosso dalla sua negativa, subitamente mi licentiai; ed essendo andato dal Consolo di Olanda, ebbi la stessa risposta. Non sapendo altro che fare, me n’andai al Consolo di Francia; e dettogli con chiarezza chi, e donde era, e’l desiderio di avere un passaporto per Costantinopoli; con molta cortesia me lo concedette.

Cadde sì gran quantità d’acqua il Sabato 5. (oltre quella de’ passati giorni) che in Italia si sarebbe detta tempesta; ciò che mi tenne buona parte del dì confinato in casa, con una malinconia da morire. La notte cresceva l’inquietitudine a cagion d’alcuni Ebrei, che abitavano vicino la mia camera, e si alzavano bene spesso a recitare le loro impertinenti orazioni; che sono sempre nojose, ma spezialmente nel Venerdì, e Sabato, che passano in una continuata veglia: di maniera che alle volte usciva fuori della stanza, per non sentirgli.

Domenica 6. essendosi nella Chiesa de’ PP. Cappuccini esposto il Santissimo, si predicò in lingua Francese; assistendovi il Consolo, e’l Vescovo di Scio (ritirato in Smirne per l’imposture fatte-


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