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Del Gemelli. 209

Ivi giunto, gli dimandò quegli, s’era divenuto pazzo, mentre operava in sì fatta guisa. Rispose Fra Giacomo, che egli parlava da sensato; e che pazzo era ben stato, quando aveva abbracciato una legge infame. Dopo di ciò si tenne Tribunale, e da’ Francesi si proccurò, appresso il Cadì, salvargli la vita; o almeno farlo morire d’una morte, che meno lo cruciasse: ed offerendosi quegli di perdonarlo, purché confessasse aver oprato il tutto per pazzia; non volle farlo il buon Religioso, ma con intrepidezza, senza pari attese la morte. Quindi ne’ principi di Luglio, condotto in camicia, e calzoni su la porta del Serraglio; a vista di tutto il popolo, gli diede il carnefice col roverscio della scimitarra, per atterrirlo, e farlo disdire: ma non potendo, nè anche col secondo colpo, rimuoverlo dalla sua costanza; alla fine gli mozzò il capo, ripetendo poscia sul morto corpo più colpi. Il cadavere essendo stato comprato dalla nazione Francese 50. piastre, per sepellirlo; fu posto dentro la calce, acciò se ne prendessero le ossa: però a capo di tre mesi aperto il luogo, si trovò fresco, come era stato sepellito; senza che gli fusse caduto nè anche un

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